Il nuovo singolo sul cambiamento climatico della band milanese
Si intitola “Non è tutto finito” il nuovo singolo dei Fuoricentro, incentrato sul tema estremamente attuale del cambiamento climatico, che sempre di più sta avendo un impatto negativo sull’ambiente. Il brano vanta anche uno speciale featuring con la mitica annunciatrice e conduttrice Maria Giovanna Elmi. La band milanese, che da sempre fa del pop uno strumento per lanciare dei messaggi importanti a livello sociale, torna sulle scene musicali con un grido di speranza, come si può intuire già dal titolo del brano. A spiegarlo è lo stesso frontman Maurizio Camuti: “Non è tutto finito perché siamo ancora in tempo per rimediare a quanto di negativo, in poco più di un secolo, siamo riusciti a fare al nostro pianeta, agli esseri senzienti, agli alberi, al mare, al clima senza pensare a tutti coloro che verranno dopo di noi. Finora stili di vita sbagliati (ora non più sostenibili) e spesso interessi economici ci hanno portato in questa direzione, ma si tratta di una strada non più percorribile. Serve una consapevolezza globale che ci permetta di evitare di commettere altri passi falsi”.
“Da sempre sono molto attento all’ambiente che, insieme al mondo animale, rappresentano la mia personale preoccupazione principale, che dovrebbe essere in realtà un po’ di tutti i quali hanno a cuore la vita attuale e futura di coloro che vi abitano.Credo sia necessaria una forte azione condivisa e sentita da parte di tutti affinché si interrompa questa catastrofe globale.”Maurizio Camuti
I Fuoricentro nascono nel 2003 e per svariati anni hanno percorso la scena live della città di Milano e non solo. Il repertorio della band dalle sonorità pop/rock tratta nei vari brani tematiche sociali o d’attualità poiché si è voluto unire alla musica anche messaggi legati appunto a temi delicati che si spera possano essere utili ad una qualche riflessione in merito. Tematiche come l’omofobia in “Pia Contessa”, la violenza sulle donne e sulle diversità in “Piedi gonfi”, assenza di pari opportunità in “Con un mazzo di Rose”, la sperimentazione animale nel brano “Oggetto Numero 7”, l’emigrazione in “Valigie di Cartone”, ma anche l’amore nei confronti di una città come Milano (per il cui brano la band ha avuto il patrocinio dal Comune), città da sempre inclusiva e ricca di opportunità che spesso altrove è difficile trovare.
Nel nuovo singolo “Parli di me” i SixOneSix si mettono a nudo, mostrando sfumature più intime rispetto ai brani usciti in precedenza. Ritmicamente sono presenti influenze provenienti dalla UK Drill e la scrittura risulta particolarmente emotiva e profonda. Il tema centrale è l’amore, sofferto e controverso, vissuto dalla generazione Z.
SixOneSix è un gruppo di Roma classe 2000-03, i cui componenti sono S4D, WORDY, JUICE e CHIGGA. Fin dalla sua nascita, il collettivo ha intrapreso una stretta collaborazione artistica con i produttori YCBwoy e Young AM, con i quali hanno concepito un sound fresco e attraente. SixOneSix non è solamente musica, ma è una vera e propria realtà artistica; infatti, questi ragazzi non si limitano a cantare, ma creano un connubio tra più forme d’arte, combinando il canto, la danza, la moda e lo spettacolo. Il loro obiettivo è l’intrattenimento. Mirano a trasmettere la loro visione del mondo e a far divertire ed emozionare le persone attraverso essa.
il 16 marzo in radio il singolo “Gli altri” che presenta il nuovo Ep del cantautore sardo
Un mix tra l’indie-pop tipico di Zeep e il linguaggio della Generazione Z
“Mare Mosso, Maremoto” è il titolo del nuovo EP di Zeep, interamente prodotto da Kaizèn. Sette tracce introspettive, romantiche, che raccontano amori e dubbi di una generazione, dove i suoni indie-pop si mescolano al linguaggio del cantautorato e della GenZ. Contiene i singoli: “Strade”, “Cagliari Cose Belle” e “Sindrome di Peter Pan”, già presenti nelle maggiori playlist di Spotify.
Al suo interno “Gli altri”, primo singolo diffuso per la rotazione radiofonica. Il brano racconta la fine di una relazione, odio che diventa musica, fino ad arrivare alla consapevolezza di essere diventati estranei.
Le altre tracce dell’Ep sono:
Mare Mosso – In poche frasi Zeep spiega le intenzioni del progetto raccontando le sensazioni vissute durante la scrittura.
Cagliari Cose Belle – Una dedica a una ragazza, a una città, a tutte le cose che fanno stare bene. Il brano, che rispecchia a pieno lo stile di scrittura di Zeep, viene fatta ascoltare allo stadio prima di ogni partita del Cagliari Calcio.
Seconda nuvola a destra – Parla di una relazione leggera, finita senza rancore. Una di quelle storie passeggere che non potevano finire diversamente, nelle quali chiunque può immedesimarsi.
Strade – Unico brano del progetto scritto in collaborazione con altri autori, tra cui Alex Vella. Tra malinconia e frasi ad effetto, Zeep racconta un addio all’aeroporto.
Sindrome di Peter Pan – Racconta una generazione, quella dei quasi trentenni che si trovano a dover affrontare delle scelte importanti, ma che hanno ancora voglia di sentirsi ragazzini, almeno per un’ultima notte. Inserito da Spotify in 3 playlist editoriali, questo brano ha permesso a Zeep di ottenere la copertina di Scuola Indie.
Maremoto – La traccia che chiude l’EP, è una lettera spedita a una persona che ormai non c’è più. In questo brano Zeep concentra la sua vena cantautorale, in un mix di piano e voce che punta sulle emozioni.
Etichetta: Kmusic
Distribuzione: Ada Music Italy
Release Ep: 16 marzo 2023
Zeep (Marco Cannas) è un cantautore sardo classe ‘93. Dal 2020 collabora col produttore olbiese Kaizèn sotto l’etichetta indipendente K music e lavora come autore per Cvlto music group. “Fantacalcio”, insieme al calciatore del Cagliari Pavoletti, gli ha permesso di farsi conoscere anche fuori dall’isola ed è tutt’oggi tra i suoi brani più ascoltati. Nel 2021 prende parte all’album “Totem” di En?gma e in autunno pubblica l’EP “Astronavi & Carriattrezzi”. Le sue canzoni, un mix di indie-pop e urban, contano più di 2 milioni di streaming sulle piattaforme digitali. Nell’ultimo anno, oltre a una serie di singoli distribuiti da Ada Music Italy, ha scritto due brani per i ragazzi di “Amici” in collaborazione con Cvlto: “Non mi fa dormire” (Deddy feat Caffellatte) e “Chissenefrega” (Luigi Strangis). L’EP “Mare Mosso, Maremoto”, il suo ultimo progetto interamente prodotto da Kaizèn, è già entrato nelle playlist editoriali di Spotify coi singoli di lancio e ha portato Zeep in copertina di Scuola Indie.
La giovane artista pugliese con una nuova canzone in attesa dell’album
Leea Clem torna con un nuovo singolo dalle sfumature pop internazionali confermando una maturità fuori dal comune. Il brano anticiperà l’uscita di un album prodotto da Martino Schembri, con la produzione artistica di Cosimo Taurino, per DMB Management di Rory Di Benedetto e realizzato grazie al prezioso sostegno di Puglia Sounds. Dal31 marzo “acid” sarà disponibile su tutti i principali digital stores e nelle radio in promozione nazionale.
“acid” è un brano che racconta della presa di coscienza che ognuno di noi può fare quando si rende conto che una persona a cui era strettamente legato, gli stava facendo del male. Parla di quella situazione in cui qualcuno ti corrode come appunto, un acido, senza che però tu te ne accorga e, nel momento in cui si prende atto di questo, fra le varie emozioni che si possono provare in seguito a questa scoperta, si fa spazio la rabbia per il tempo e l’impegno investito in tale rapporto. Questa rabbia però, è una rabbia positiva che permette di riconoscere il proprio valore e la propria forza indipendentemente dall’altro e di andare avanti e cercare solo il meglio.
Leea Clem è una cantautrice pugliese di 17 anni che si è affacciata al mondo della musica da tutti i punti di vista sin da piccola. Ha iniziato a scrivere durante la quarantena del 2020 facendosi poi conoscere dal pubblico nell’estate del 2021 con la pubblicazione su tutte le piattaforme del suo primo singolo “A Universe Apart”. Nel 2022 pubblica altri due singoli, “Fool For You” e “Better With You”, tutti rigorosamente scritti da lei. Nei suoi brani porta temi facilmente comprensibili a tutti, in quanto parla dei rapporti personali e delle emozioni che si costruiscono attorno ad essi. La scelta dell’inglese è dettata dal sogno di poter arrivare con le sue emozioni al pubblico non solo italiano, ma di tutto il mondo.
Una canzone d’amore senza amore Il brano è uno dei nove che compongono “In fondo al 900”, terzo album in studio del cantautore romano, milanese d’adozione
Questa canzone funky-reggae è – in parte – il seguito di “Monete”, un brano presente in “Disco rotto”, il secondo album di Andrea Tarquini. Racconta la storia di una coppia. Una coppia di pazzi, un rapporto malato in cui lei va a casa di lui e gli fa le pulizie perché altrimenti lui affoga nella sporcizia. Ovviamente non può farne a meno, ma entrambi si accorgono, piano piano, che questa unione è basata più sul bisogno (e poi sul rancore) che sull’amore e la stima.
«Lo speciale sound americano de L’Amore in Frigo, nel quale si mischiano strumenti della tradizione folk bluegrass con quelli del funky, è in gran parte dovuto alla partecipazione di un personale tecnico e artistico americano con base a Nashville (TN) U.S.A., dove sono state fatte registrazioni aggiuntive. Tutti nomi di livello stellare. Il mandolinista John E. Frazier III (per anni mandolinista di John Cowan ex leader dei New Grass Revival) e tutti questi interventi, come altri sul disco, sono stati ripresi e realizzati da Robertson Stokes, ingegnere del suono che ha più volte lavorato con James Taylor, Jerry Douglas, Sam Bush, Alison Krauss, Mary Chapin Carpenter, solo per citarne alcuni». Andrea Tarquini
Il brano è una delle nove canzoni contenute in In fondo al ‘900, terzo album del cantautore romano, milanese di adozione, nato come chitarrista del celebre Stefano Rosso. Il disco, prodotto da Fabrizio “Cit” Chiapello contiene la traccia omonima “In fondo al ‘900”, canzone che è entrata nella cinquina Tenco 2022 come Miglior Canzone. In copertina l’opera di Alfred Drago Rens “La petite Gau”. Drago Rens ha curato anche l’immagine grafica del disco.
Dicono di “In fondo al ‘900”
«Terzo lavoro solista per l’ex chitarrista di Stefano Rosso che, in nove tracce orbitanti tra cantautorato americano e folk, racconta storie quotidiane di artisti, poeti, cantautori indipendenti, coppie al bivio, e altre sfumature grigiazzurre di una modernità alienante a cui le generazioni “di ieri” non riescono a rassegnarsi, continuando a cercare la bellezza nelle piccole cose.» Rumore
«Tanti sono gli spunti che caratterizzano questo disco che ha il complesso compito di illuminare quegli angoli della vita che solitamente restano in penombra. Si parla di scontri generazionali, di gap incolmabili e ricerca della bellezza. Godere dei racconti della vita reale è il plus che rende questo lavoro discografico un viaggio in un porto sicuro: un approdo tranquillizzante» Low Music
«Un titolo che può apparire di primo acchito pretenzioso, se non altro per l’immensità di quello che porta dentro di sé quel decennio; in concreto però Tarquini utilizza un titolo altisonante solo per cercare un rifugio nell’anima (che è quello che molti di noi fanno) andando indietro con la mente a periodi della vita in cui eravamo felici o quantomeno ingenuamente vicini alla felicità.» Clap Bands
«Lui è Andrea Tarquini, storico chitarrista della scena romana, di Stefano Rosso tanto per dirne una non di poco conto… lui è un eterno sognatore ma anche un concreto uomo di cultura e di arte e lo dimostra con la delicatezza di un disco alto come “In fondo al ‘900” giunto ad un passo nell’aggiudicarsi la tanto agognata Targa Tenco.» Cherry Press
Etichetta: MoovOn Release album: giugno 2022
Andrea Tarquini, romano trapiantato a Milano, esordisce negli anni ’90 del secolo scorso come chitarrista e corista del mitico Stefano Rosso. Dopo molti anni di formazione passati a suonare musiche tradizionali nordamericane, Andrea Tarquini si sposta a Milano dove inizia un percorso didattico nel quale insegna le tecniche della chitarra acustica americana. Grazie all’amicizia con Luigi “Grechi” De Gregori, fratello maggiore del più celebre Francesco, nel 2013 con la produzione di Paolo Giovenchi, pubblica il suo primo disco, “REDS! Canzoni di Stefano Rosso” (Self) disco finalista alle Targhe Tenco 2013 nella categoria interpreti. Nel 2014 i buoni risultati del primo disco realizzato lo portano a diventare endorser di Bourgeois Guitars, uno dei più prestigiosi marchi di alta liuteria chitarristica degli Stati Uniti. Nel 2016, con la produzione di Anchise Bolchi pubblica “DISCO ROTTO” (Self-Ice Records) disco finalista alle Targhe Tenco 2016 come Miglior Opera Prima. Sempre nel 2016 istituisce il premio per cantautori chitarristi Corde & Voci d’Autore presso l’Acoustic Guitar Village di Cremona che si tiene ogni anno all’interno di Cremona Musica Exhibition & Festival. Nel 2017 partecipa al Premio Bindi dove vince la Targa Beppe Quirici per il “Miglior Arrangiamento”. Tra il 2018 e il 2021 collabora con il rapper Jesto per il quale compone le musiche di molti suoi brani. Nel 2019 amplia ulteriormente il suo rapporto di reciproca sponsorizzazione con alcuni marchi di strumenti di alta qualità tra i quali i microfoni Ear Trumpet Labs e l’italiana Acus, fabbrica specializzata nella produzione di amplificatori per chitarra acustica. Queste collaborazioni porteranno poi i marchi ad avviare attività di sostegno ai produttori di contenuti e live. Nel giugno 2022 pubblica il suo terzo disco che si intitola “In fondo al ‘900” (MoovOn-Altafonte-Self). Il brano “In fondo al ‘900” in esso contenuto entra nella cinquina Tenco 2022 come Miglior Canzone.
l brano scelto come colonna sonora del trailer ufficiale del “festival dei diritti umani di Napoli” 2022 Il singolo è estratto dal nuovo album del cantautore e compositore marchigiano, fortemente impegnato sul tema dei diritti umani
Una samba scura e frenetica che racconta l’avventura di un caro amico dell’autore incontrato a Milano mentre chiedeva elemosina accanto ad un bar. Da un’amicizia nasce il racconto della ricerca di una felicità ipotetica. Quella di partire dal sud del mondo per venire in Europa a cercare una nuova vita. Nel ritornello sono scolpite le frasi che il personaggio ha ascoltato nella terra di arrivo, dedicate a sé e ai suoi simili clandestini, una sorta di preghiera che nasconde il canto della migrazione.
Il brano è stato scelto come colonna sonora del trailer ufficiale del “Festival dei diritti umani di Napoli” 2022, rimarcando l’attenzione di Lucio Matricardi per le tematiche sociali e l’attenzione ai diritti umani. La canzone, infatti, è stata selezionata proprio perché tratta temi legati al festival, il cui focus per questa edizione era la Pace “Im-possibile”.
“Mozambico” è una delle undici tracce che compongono “Non torno a casa da tre giorni” secondo album di inediti di Lucio Matricardi.
Dicono di “Non torno a casa da tre giorni”
«Lucio lavora sulla musica e sulle parole con il garbo e la cura che servono nel rispetto ed esaltazione della tradizione cantautorale popolare» Rumore
«Questo disco non è vecchio e non è antico. Ha una personalità che tende a non avere troppi debiti di appartenenza. E che bella l’Italia che esce fuori dai sapori allegorici che si leggono dentro gli angoli di questo nuovo lavoro» Raro più
«“Non torno a casa da tre giorni”, racchiude undici brani: ammalianti, eruditi e intraprendenti. L’album utilizza con ingegno un’impalcatura sonora soave e brillante, affiancata da strumenti reali e da un sound elettronico di primo livello, tutte le tracce sollecitano la curiosità degli ascoltatori e ampliano lodevolmente l’immersività del pubblico.» The Music Way Magazine
«Bello si… e capita di riascoltarlo, di volerlo riascoltare… capita di volerci entrare dentro come fossimo bambini. Perché i bambini, in un modo o nell’altro, sembrano essere i padroni di casa. Ma questa è una sensazione tutta mia.» Just Kids Magazine
Etichetta: Udedi Musica & Cultura
Artista poliedrico che unisce nella sua arte la composizione, il teatro e la letteratura.
Lucio Matricardi è originario di Porto San Giorgio, in provincia di Fermo e inizia a studiare pianoforte all’età di 4 anni. Dopo un lungo periodo di immersione nella musica classica si perfeziona tra gli altri con i maestri: Daniele Di Bonaventura (Bandoneonista di Paolo Fresu), Ramberto Ciammarughi, Greg Burk, Paolo Di Sabatino (collaboratore di Fabio Concato e Mario Biondi). Frequenta i corsi del Saint Louise College di Roma con il maestro Pierpaolo Principato (Direttore della sezione pianoforte) e musica d’insieme con il maestro Giovanni Mazzarino. Frequenta i corsi di perfezionamento in jazz ed improvvisazione con Jeff Ballard e Larry Grenadier (Brad Meldhau Trio). Frequenta i corsi di pianoforte di Phil Markovitz a Roma. (veterano della scena jazzistica internazionale).
Partecipa ad un corso sul cantautorato con Riccardo Sinigallia (Tiro Mancino, Niccolò Fabi, Motta, Coez).
Dal 2005 lavora come compositore per numerose produzioni teatrali e di cortometraggi. Nel 2013 realizza uno spettacolo, “Rimusicanze” in cui riscrive le musiche dei film muti “La Palla n.13” di Buster Keaton e “Charlot Boxer” di Charlie Chaplin. Nel 2008 è co-autore insieme all’attore e regista Mauro Macario di un Recital su Lèo Ferrè e Fabrizio De Andrè realizzato in numerosi teatri italiani.
Nel 2014 partecipa come co-arrangiatore al disco di Antonio Felicioli “Flute Book 1” con lo storico sassofonista italiano Antonio Marangolo (Paolo Conte, Vinicio Capossela, Francesco Guccini).
Nel 2016 esce il suo primo disco “Sogno Protetto”, un’opera cantautorale-musicale che ottiene un ottimo riscontro di critica e di vendita. Promuove il suo lavoro con più di cento concerti in tutte le maggiori piazze del centro Italia.
Ha aperto i concerti di: George Moustaki, Jane Birkin, Juliette Greco, Susan Vega, Paolo Belli Big Band, Alex Britti, Dente, Di Martino, Giovanni Truppi e Mattew Lee. Nel 2019 inizia la collaborazione col regista Alessandro Negrini (Vincitore Golden Movie Award 2019, Malta International film festival 2019, Milano film Festival 2019, miglior regia al Palermo Sole Luna film festival 2019) che scrive e dirige il video della canzone “La Manna Dal Cielo”.
Nel2022 si esibisce in tour in varie piazze marchigiane (Fermo, Grottammare, Ortezzano, Belmonte) e al “Mugellini Festival” di Potenza Picena, prestigiosa rassegna dei più grandi musicisti classici attuali, con apertura ai compositori moderni. Il 18 novembre pubblica “Non torno a casa da tre giorni”, il suo secondo album.
Il singolo che anticipa il nuovo EP dell’artista emiliano Un brano sul bisogno di accettazione e sui volti che mostriamo per non svelarci nella nostra vera essenza
La paura di essere noi stessi, rischiando di non venire accettati, ci porta ad indossare quelle facce che non corrispondo al nostro io più profondo. In realtà sono proprio i volti che non vogliamo vedere e non cerchiamo quelli che ci danno vita.
«Non le mettere sono facce che fanno perdere anche te» canta Matteo Rovatti richiamando l’attenzione su quanto sia importante non indossare altre facce tranne che la propria per rimanere: «Liberi di essere noi stessi».
Matteo Rovatti nasce a Sassuolo nel 1972 ed è un autore e compositore italiano. Nel marzo del 2008 pubblica il suo primo album “Vedere” con cinque canzoni inedite. A luglio dello stesso anno partecipa alla tappa di Carpi del concorso “Fammi sentire la voce” organizzato da Radio Bruno e vince il premio magazine. Nell’ottobre del 2009 partecipa al teatro Carani di Sassuolo al concerto di Africa aid “Water for children” organizzato da Africa nel cuore e Croce Rossa Italiana. Nel giugno del 2012 apre il concerto dei Nomadi al campo sportivo di Castelvetro. Nel febbraio del 2015 apre il “XXIII tributo ad Augusto_Nomadincontro” al teatro tenda di Novellara, esperienza che ripete nel 2016 e poi ancora con il “XXVIII raduno nazionale fan Nomadi” a Casalromano. Matteo Rovatti è autore e compositore insieme a Giuseppe Carletti e Massimo Vecchi della canzone “Tutto Vero” pubblicata nel disco di inediti dei Nomadi “Lascia Il Segno” (2015). Nell’ottobre dello stesso anno lancia “Va Di Vivere” pubblicato dai “Nomadi”. Nel gennaio del 2016 annuncia il suo nuovo singolo “Lontano” pubblicato dai “Nomadi”, seguito da “Questa Vita”. Nel giugno del 2016 apre il “Come potete giudicar tour Nomadi” a Mestrino di Padova. Successivamente partecipa a tre tappe del “Festival Show”: Udine, Brescia e Jesolo. Partecipa al concorso “Sulla via (Emilia) per Woodstock” vincendo il premio Carlino d’Oro messo in palio dal “Resto del Carlino” e apre il “XXV raduno nazionale estivo fan Nomadi” in piazza San Bartolomeo a Castagnole delle Lanze. Nel settembre del 2017 esce il suo nuovo singolo “L’estate Tornerà” che si posiziona al primo posto della classifica indipendenti emergenti. Nel gennaio del 2018 pubblica “Amami Davvero” che raggiunge il primo posto della classifica indipendenti emergenti, posizione ottenuta anche a maggio del 2020 con “Sottosopra”. Il suo singolo “Governo”, uscito nel settembre del 2022, si posiziona al decimo posto della classifica indipendenti e al primo posto della classifica indipendenti emergenti entrando per la prima volta in classifica nazionale Earone. Il 2 dicembre pubblica “Stelle Cadenti” seguito, il 17 marzo, da “Facce Di Scorta”.
Il nuovo singolo estratto dall’album “Tossica Animica” della cantante attrice, danzatrice Un brano dedicato all’indipendenza che invita a riflettere sui diversi modi in cui si esercita la repressione
“Miele” è il grido di indipendenza di una donna, che vuole emanciparsi da una relazione soffocante, da una società solidamente e sordidamente macista, la cui violenza non è perpetrata unicamente a livello fisico lasciando segni visibili ma, più spesso di quanto si pensi, lo è a livello psicologico, in una forma di mobbing casalingo quotidiano, difficile da raccontare e da testimoniare con prove tangibili.
La forza, il talento, le ambizioni delle donne, sono spesso l’incipit della repressione da parte di chi dovrebbe amarle e sostenerle, sono benzina sul fuoco della paura di essere scavalcati di molti uomini, in un’Italia ancora spaventosamente patriarcale. Questo provoca relazioni tossiche, ma difficili da individuare come tali, se non quando ormai è troppo tardi.
Il brano è estratto da “Tossica Animica” primo disco di Altrove e primo segmento di strada verso un “altrove” agognato tutta la vita. La sua genesi è in adolescenza, le influenze ogni singola nota ascoltata negli anni. Le tematiche sono ampie e interconnesse: le grandi sfide della nostra contemporaneità, come la diversità, l’identità, l’emarginazione, la libertà di scelta, la violenza di genere, accanto a fragilità, ispirazione, volontà e creatività e molto di ciò che rende gli esseri umani ciò che sono, nel bene e nel male.
Dicono di Tossica Animica
«Altrove è una firma giovane, una voce pulita, una bellissima occasione per conoscere una musica pop d’autore che somiglia soltanto a se stessa…» Mondospettacolo
«cerca la novità Altrove, cantante e cantautrice di Genova, anima che in se mescola radici italiane a quelle sudanesi, anima che cerca la contaminazione e l’espressione in tutte le sue forme e qui ovviamente, anche indotti dalle sue risposte, andiamo subito alla ricerca di paragoni alti quali Fiona Apple e quel certo modo di alterare i bordi e le forme in assoluta libertà. “Tossica Animica” è un disco che davvero non accetta di buon grado condizioni di uniformità e omologazione…» Exitwell
«I suoni di Altrove, il moniker questo della cantante e cantautrice genovese nata da madre italiana e padre Sud sudanese, sono come la forma che spesso mette in campo: qualcosa di estremamente personale e capace di voltare le spalle ai sentieri battuti da tutti. La recitazione, la poesia, lo spoken word ma anche il glam e il gusto per la melodia affascinante come nella title track. E poi i colori…» Extra! Music magazine
Nata a Genova da madre italiana e padre Sud sudanese. Attrice, danzatrice e cantautrice. Ha studiato Canto Pop al Saint Louis Music College di Roma e continua a studiare con Gabriella Aiello. Ha iniziato a scrivere canzoni a 11 anni e non ha mai smesso. A 20 anni è andata a Londra a fare la cantautrice, tra le altre cose, dove ha iniziato a studiare canto Gospel al Morley College e ha fatto parte del Morley College Gospel Choir, diretto da Colin Vassel. Tornata in Italia il suo percorso ha preso una strada diversa, il teatro e la danza, ma ha continuato a cantare i gospel nel coro Spiritual Ensamble di Bologna e le musiche del mondo nel il coro multietnico Mikrokosmos, diretto dal maestro Michele Napolitano sempre a Bologna, dove nel frattempo si è laureata in Discipline teatrali. In ambito musicale ha lavorato con La Banda di piazza Caricamento diretta da Davide Ferrari, con la quale ha partecipato al primo disco; è stata la Cenerentola di Francesco Di Giacomo nel suo ultimo spettacolo “Cenerentola. La parte mancante” all’auditorium Parco della Musica di Roma; ha partecipato come corista e autrice nel disco jazz sperimentale Electric Sheep del collettivo omonimo, diretto dal trombettista Angelo Olivieri; ha lavorato con l’Orchestra di Piazza Vittorio, partecipando anche al film “Il Flauto Magico” nel ruolo di fata. Il suo percorso è legato a doppio filo alle musiche del sud Italia e negli anni ha avuto modo di collaborare con Marcello Colasurdo, Antonio Infantino, NCCP, Carlo Faiello, Maurizio Capone, Arakne Medoterranea, Lino Canavacciuolo, Lina Sastri e molti altri. Tutto questo avveniva parallelamente al percorso lavorativo di attrice, danzatrice e insegnante di danze “etniche” e popolari, teatrodanza e movimento creativo. Il 20 gennaio 2023 pubblica “Tossica Animica” album d’esordio.
Il nuovo brano del giovane cantautore nato in Basilicata e cresciuto in Veneto Il rap come chiave per testi incisivi e mai banali e il pop a creare un contrasto sonoro
“Mercoledì” è un brano che analizza la crescita e il passare del tempo che, spesso, sopprime i sogni in favore del diventare adulti.
È il cambiamento. Il dubbio. Una canzone dalle sonorità molto allegre nonostante il testo dica l’esatto opposto, un inno all’esistenza, senza però lodare la vita, che appunto viene descritta per quello che è: bella e schifosa, canaglia e imprevedibile.
«Crescendo veniamo immersi in una realtà fatta di doveri, la spensieratezza degli anni scolastici/universitari si perde in giornate il cui unico scopo è guadagnare tanto quanto basta per poter vivere fra bollette e costi sempre più alti dei vari beni di prima necessità» Alèm.
Lo sforzo finale, tuttavia, porta sempre a cercare di pensare al meglio, tornando a puntare ai propri sogni, mentre cerchiamo di vivere ogni singola giornata.
Além, nome d’arte di Alessandro Minichino, è nato a Maratea (PZ) nel maggio 1999. Vive i primi due anni della sua vita in un piccolo paese della provincia di Salerno ai confini con la Basilicata poi si trasferisce in in Veneto, nella provincia di Belluno.
Frequenta il liceo artistico a Cortina d’Ampezzo e poi il MITA a Udine.
A 16 anni col nome d’arte di Ale ice scrive e pubblica un ep, “È solo l’inizio” (2015) un lavoro prettamente rap. In questo, come in tutti i lavori che seguono, Alessandro cura gli artwork e le cover. Negli anni successivi seguono due mixtape “Equilibrio” (2017), rime dirette e molte riflessioni su un mondo ingiusto nella quale bisogna trovare posto, e “Nirvana” (2018) che include il primo street video, del singolo “Tieni duro” con la regia di Samuele Dalò e successivamente recensito dagli “Arcade Boyz” noti youtuber. L’anno dopo esce “Alessandro” (2019), il suo secondo e ultimo ep col nome d’arte Ale ice: acustico, chitarra e voce, si distacca molto dai lavori precedenti ispirandosi al cantautorato italiano che ascoltava fin da piccolo, in “Nato fuori tempo” il featuring con Simone Da Prà (Oxi).
Nel 2021 sceglie di cambiare nome in Alèm, si stacca completamente dai vecchi lavori e lancia il singolo “200 all’ora” unendo al rap influenze rock, punk passando per la trance Music.
Prodotta da Artigian Studio, “200 all’ora” è una canzone che punta all’originalità del genere, contro le catene della società moderna e delle istituzioni scolastiche che reprimono sogni e uniformano i ragazzi. Il 18 febbraio 2022 esce il nuovo singolo “Cliché”, una critica satirica ai luoghi comuni della nostra nazione, il cui videoclip è stato presentato anche dal TGR Basilicata. Segue “Démodé” una riflessione ironica sulle mode musicali del momento e “Caffè” una canzone che mette in luce gli aspetti negativi tipici di una relazione d’amore, gli stessi elementi che però ci fanno costantemente innamorare maggiormente del nostro partner. L’ultimo singolo pubblicato è “#ANDRÀTUTTOMALE” con sonorità pop rock.
Il nuovo brano “Mercoledì” è una canzone dedicata alla crescita, al cambiamento e ad un’esistenza del tutto imprevedibile. I video dei singoli sono stati realizzati da RKH studio.
Scuse è un brano scritto per dare sfogo alle fragilità di cui mai parliamo e che molto spesso fingiamo di non avere
Ciò che abbiamo passato, le nostre sofferenze, ci macchiano a vita come olio sui vestiti e inevitabilmente ci cambiano.
«Il dolore per la morte di un amico e la sofferenza per la fine di una relazione sono solo parte delle emozioni che ho cercato di trasmettere in “Scuse”. Non dobbiamo farci abbattere usando le nostre cicatrici come scudo ma imparare da esse, imparare a fare un passo indietro e, se necessario, a chiedere scusa» Soloperego
Soloperego, al secolo Filippo Ravaioli nasce a Cesena nel 1998. Si approccia alla scena rap giovanissimo, ma inizia a pubblicare i suoi brani solo nel 2018 sotto la supervisione di David Ice, all’epoca produttore di Izi. Trasferitosi a Milano all’inizio del 2020, l’artista inizia a farsi spazio nella scena emergente del capoluogo lombardo. Tra le sue tracce più celebri si ricordano “20 Cent” in collaborazione con Il Ghost, Dawg ed Heartbreak.